Vuoi capire come iniziare a meditare seriamente senza ascoltare l’ennesimo venditore di fumo che cavalca il trend del momento?

Magari hai letto anche qualche articolo sulla meditazione pubblicato su riviste scientifiche prestigiose, e sei al corrente degli effetti sullo stress o sul DNA, ma non riesci a creare un’abitudine duratura.

Ti anticipo un prerequisito fondamentale per capire come iniziare a meditare seriamente: la chiave è l’umiltà

Prima di iniziare a meditare devi chiederti:

qual è la motivazione che riuscirebbe a spingerti ogni giorno ad affrontare il silenzio e la noia?

Mettiamo in fila alcuni dei motivi per cui chi ci prova poi fallisce:

  • diminuire lo stress
  • essere più produttivi
  • ridurre la velocità di rallentamento cerebrale
  • o semplicemente, rilassarsi

Credi che siano motivazioni sufficienti a spingerti ad affrontare la noia volontariamente tutti i giorni?

Non ti starai sopravvalutando?

La Meditazione può destrutturare il funzionamento della mente, mettere in discussione l’autopercezione di sé, e compromettere la propria limitata visione della vita.

Capisco che in una società stravolta dalla carriera, dagli schermi televisivi, di instagram e YouTube la portata di questo messaggio possa suscitare sospetto e incredulità.

Cito il professor Kirkland da “Il taoismo – una tradizione ininterrotta”:

“Si riteneva che certe pratiche avessero la capacità di dare a chi le coltivava una cognizione di dimensioni della propria realtà di cui si era prima consapevoli in modo incompleto. Lo scopo di queste pratiche era indurre o facilitare una trasformazione personale significativa in un universo organizzato in modo da accelerarla. 

La natura di queste pratiche, e la natura di questa trasformazione, ha origine nell’imparare a percepire e operare con meccanismi ed energie che legano in modo impercettibile la nostra esperienza con il resto del nostro mondo esistente.

Proprio per questo credo che usare un linguaggio comune come quello scientifico possa aiutarci a dialogare su questo tema. 

Parlare degli effetti empirici della meditazione è forse la migliore scelta che io possa fare per iniziare a trasmetterti una cultura non scritta millenaira.

In un altro articolo ti ho parlato di come uno studio ha suggerito che l’età più giovane, l’alta autocompassione, e il basso “evitamento esperienziale” erano responsabili di telomeri più lunghi nei praticanti di meditazione.

Cos’è l’evitamento esperienziale?

Questo fenomeno è basato su un processo verbale/cognitivo fondamentale: una sovraestensione della risoluzione verbale dei problemi al proprio mondo interiore. Ovvero quello a cui in alcune scuole sapienziali greco-romane ci si riferisce con l’espressione:

“avere la testa al posto del cuore”.

Qui mi rivolgo specificamente a tutte quelle persone iper-cerebrali, con alta intelligenza verbale e con una maggiore inclinazione ad avere un alto “evitamento esperienziale”. 

Durante la meditazione si possono vivere una serie esperienze speciali.

Queste costituiscono la parte sommersa dell’iceberg della possibilità di esperienza umana, e la tendenza a fuggire o evitare rigidamente le esperienze psicologiche private, rappresenta uno dei processi psicologici trans-diagnostici più importanti, con un ruolo noto in un’ampia varietà di disturbi psicologici.

Quindi chiediti innanzitutto:

Perché voglio meditare seriamente?

Medito da più di 10 anni e posso garantirvi una cosa.

Meditare non è una scienza, meditare è un arte.

Chi di voi suona o ha suonato uno strumento musicale saprà sicuramente che c’è una differenza nell’apprendere con un maestro o fare da autodidatti.

L’esperienza e l’insegnamento diretto di una persona più avanti di noi nel percorso è fondamentale per accelerare l’apprendimento e insegnare le giuste basi, che una volta introiettate saranno il terreno su cui crescerà la padronanza.

Nel nostro gruppo telegram dò istruzioni pratiche, correzioni, commenti, e soprattutto la possibilità di legare la pratica ad una comunità, elementi indispensabili per ogni praticante serio. 

E lo facciamo con serietà, scientificità, ma anche apertura e sincerità.

Chi di voi fosse interessato ad avere una guida e un gruppo con cui praticare e mantenere viva la propria pratica, può contattarmi.

La partecipazione è ad offerta libera, da fare in base alle proprie possibilità, consapevoli che il contributo aiuta la diffusione di questa disciplina con serietà, chiarezza, e profondità.

Ogni euro speso alimenta il mondo in cui vorremmo vivere

La diffusione di questa disciplina aumenta il numero di persone che sviluppa i benefici che potete leggere nei miei articoli, e che di conseguenza impatterà su tutta la comunità, tornandovi indietro!

Vi lascio con una citazione del famoso storico ebreo Yuval Noah Harari, autore di Sapiens e Homo Deus, tra i best-seller più famosi del nostro secolo.

Avevo vinto una borsa di dottorato ad Oxford, pensavo di essere incredibilmente intelligente, ma non riuscivo a stare seduto tranquillo ad osservare il mio respiro per più di 10 secondi.

Se non riesco neanche ad osservare il mio respiro come posso sperare di comprendere cose molto più complesse, come la situazione politica israeliana, la guerra in Ucraina, o l’economia globale? 

Spendo 2 ore al giorno in silenzio, e ogni anno passo anche 2 mesi in completo ritiro di meditazione. Non credo che avrei potuto scrivere nessuno dei miei libri senza la chiarezza che la pratica mi ha dato.

Vorrei dare alle persone tre avvertimenti sull’iniziare a meditare.

  1. Innanzitutto è un lavoro serio e duro.
  2. In secondo luogo, poiché può essere molto difficile, non provare a fare tutto da solo. Cerca un buon insegnante.
  3. In terzo luogo, non cercare esperienze speciali.”

Andrea Fasulo. Sono un Ingegnere, nato e cresciuto al centro di Roma e oggi vivo e lavoro a Copenhagen. Ho lavorato per la multinazionale di energie rinnovabili più sostenibile del mondo in Danimarca. Dal 2010 dedico parte della mia giornata alla meditazione..

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